Swami Sivananda Sarasvati nacque nel 1887 con il nome Kuppuswami a Pattamadai. Proveniva da una famiglia nobile nel Sud dell’India e fin da bambino, mostrò una naturale inclinazione verso le pratiche spirituali e religiose. Partecipava regolarmente alle funzioni e ai canti dei mantra insieme ai suoi genitori devoti, molto devoti a Siva.
Quando iniziò gli studi di medicina, il giovane Kuppuswami dimostrò una straordinaria capacità di apprendimento e una grande sete di conoscenza, tanto che i suoi professori lo invitarono ad assistere a interventi chirurgici già nel primo anno di università.
Tuttavia, la sua vita prese una svolta drammatica quando decise di recarsi in Malaysia per aiutare coloro che erano più bisognosi. Fu lì che ebbe modo di curare un Sannyasin itinerante, ovvero un monaco che aveva rinunciato ai beni terreni per dedicarsi a una vita spirituale. Fu lui a insegnargli i primi rudimenti dello Yoga e del Vedanta. Questo evento fu un vero e proprio punto di svolta per Kuppuswami, che si sentì sempre più attratto dalle grandi questioni della vita e desideroso di aiutare la gente a un livello che andasse oltre la salute fisica.
Così, decise di intraprendere un viaggio alla ricerca del suo Guru, colui che lo avrebbe guidato verso la crescita spirituale e l’illuminazione. Dopo aver trascorso del tempo a Varanasi, si spostò ancora più a nord, nell’Himalaya, dove finalmente trovò il suo maestro nella sacra città di Rishikesh, nota come “la sede dei saggi”.
Dopo aver preso i voti di rinuncia di un monaco, Swami Sivananda Saraswati iniziò una pratica spirituale (Sadhana) molto intensa per circa dieci anni. Questo periodo di intensa ricerca interiore gli permise di acquisire una conoscenza profonda dello Yoga e del Vedanta, che avrebbe poi condiviso con il resto del mondo. Swami Sivananda è stato un maestro di Yoga straordinario, il cui insegnamento si è diffuso rapidamente in tutto il mondo. Nonostante avesse praticato principalmente a Rishikesh senza mai effettuare visite all’estero, i suoi libri sono stati tradotti in numerose lingue e hanno toccato la vita di molte persone.
Swami Sivananda ha scritto personalmente più di 200 libri a mano, con uno stile diretto e carico di energia dinamica e spirituale. Molti lettori hanno sentito la loro vita profondamente toccata e trasformata leggendo i suoi scritti, e sono arrivati da tutta l’India e da tutto il mondo per imparare direttamente da lui e godere della sua santa presenza.
Secondo il suo insegnamento, la mente può essere paragonata al guidatore del veicolo-corpo. È importante guidarla saggiamente attraverso il pensiero positivo, affinché possa riconoscere la meta del proprio viaggio e la strada giusta per raggiungerla. Il pensiero positivo sviluppa sentimenti nobili come coraggio, amore e appagamento, che gradualmente sostituiscono quelli negativi come timore, rabbia, gelosia o impazienza.
Swami Sivananda credeva che ciò che pensiamo diventi realtà. La nostra vita riflette i nostri pensieri, quindi è importante coltivare pensieri positivi per avere un’azione migliore e una vita migliore. La purezza del pensiero dipende anche dalla purezza del cibo. Coltivando pensieri positivi ed elevati, possiamo vedere meglio, gustare meglio e pensare meglio.
Il potere del pensiero è immenso. Può guarire le malattie, trasformare il modo di pensare delle persone e compiere miracoli. La velocità del pensiero va al di là della nostra immaginazione.
L’uomo crea il proprio destino in base al suo modo di pensare e di comportarsi. Ma questo destino può essere cambiato, poiché l’uomo è il padrone della propria vita. Con il giusto modo di pensare e uno sforzo costante, può diventare artefice del suo destino.
Citazioni
Un motto che riassume il suo pensiero è:
Servi, ama, dona, purifica, medita, realizza
Fu fondatore di parecchi enti:
Divine Life Society nel 1936
Shivananda Ayurvedic Pharmacy nel 1945
Vedanta Forest Academy nel 1948
Shivananda Eye Hospital nel 1957
Ha guidato migliaia di discepoli ed ha scritto più di 200 libri.
Alcuni pensieri tratti dai suoi insegnamenti
Sollevare chi è caduto.
Guidare chi è cieco.
Dividere ciò che ho con gli altri,
consolare chi è afflitto,
confortare chi soffre,
amare il prossimo come me stesso,
proteggere gli animali, le donne, i bambini
questi sono i miei obiettivi e i miei ideali.
Vi aiuterò e vi guiderò.
Vivo per servire tutti voi.
Vivo per rendervi tutti felici.
Questo corpo è dedicato al servizio.
La vita è fatta per servire gli altri. Il progetto di Dio per l’evoluzione dell’umanità è il seva, il servizio disinteressato. “Servi. Ama. Dona. Purifica. Sii buono. Fai del bene. Medita. Realizza.”.
Questa è la formula spirituale. Chi pratica il servizio disinteressato è sensibile nei confronti degli altri e divide ciò che ha con loro. Per crescere nel cammino spirituale dovete servire disinteressatamente l’umanità. Sentite che il mondo è un’unica grande famiglia e che tutti ne fanno parte. Diventate un amante dell’umanità. L’umanità è il vostro Dio e servire l’umanità è la vostra forma di adorazione. Chi lavora per tutti è caro a Dio.
C’è così tanta sofferenza nel mondo. Solo il servizio disinteressato può portare consolazione e forza a quelli che hanno bisogno. Servite con la percezione che Dio dimora in tutti e riceve il vostro servizio come devozione. Siate umili, siate generosi. Confortate chi non ce la fa. Incoraggiate chi è demoralizzato. Asciugate le lacrime di chi è afflitto. Rimuovete la sofferenza con parole d’amore. Incoraggiate chi ha perso la speranza e chi è abbandonato. Fate sorridere chi è disperato. Tutte queste sono forme diverse di seva.
La meditazione e il samadhi non sono possibili senza essersi prima formati attraverso il seva.
Qual è l’obiettivo del seva, il servizio disinteressato? Servire gli altri aiuta a sviluppare pienamente la personalità umana. E’ il miglior metodo, il miglior sadhana per liberare la mente e purificare il cuore.
Neppure il più piccolo insetto può essere trattato con durezza. Una volta avevo trovato una vespa che stava per annegare: l’ho tirata su, l’ho fatta riscaldare un po’ e ho pregato per lei. Perché sapevo che il Signore era lì, in quella vespa. Quindi lavorate a beneficio degli altri perché sono divini e non perché state cercando la vostra gloria personale. Anche una briciola seva fatta con questo spirito potrà essere riconosciuta subito, mentre anche un’enorme quantità di azioni, fatte con l’idea di trarne un nome, potrà portarvi ben poco merito.
Potete essere capaci di stare ritti sulla testa per tre ore. Potete essere capaci di stare senza respirare per dieci minuti. Ma questo non è niente se non avete un cuore generoso. Alleviare il dolore di chi soffre è un metodo sicuro per distruggere l’egoismo. A quel punto la maggior parte del sadhana è completato.
Fate agli altri ciò che vorreste che gli altri facessero a voi. Comportatevi con gli altri come vorreste che gli altri si comportassero con voi. Questa è la grande legge morale. Non siete nati per risolvere i problemi dell’universo. Siete nati per scoprire che cosa dovete fare. Questa vita vi è stata data per compiere doveri superiori, non per accrescere l’egoismo; vi è stata data non per essere trascorsa a mangiare, bere e fare festa, ma per migliorarvi, per coltivare qualità positive, per servire disinteressatamente l’umanità e per ottenere la realizzazione di Dio. Questo è il proposito della vita sulla terra. Ogni momento è prezioso.
E’ inutile fare tante pratiche quando basterebbe servire un malato.
L’amore non è prendere o contrattare, ma dare.
Non c’è un seva superiore o inferiore. Non c’è nessuna superiorità o inferiorità fra coloro che praticano il seva disinteressatamente. Affinché tutto funzioni in modo ottimale, in un motore anche la più piccola vite ed il più piccolo bullone sono essenziali quanto la più potente delle ruote. Allo stesso modo, in un’impresa organizzata anche la persona che fa il lavoro più modesto, o si occupa di un dettaglio insignificante, contribuisce al successo del lavoro quanto il capo dell’organizzazione. Perché, se c’è un difetto anche in un piccolo dettaglio, non si ottiene il successo perfetto.
Se create interesse per un lavoro contro il quale la mente si ribella, dopo vi piacerà fare qualsiasi tipo di lavoro. L’aspirante che prova sempre immenso piacere nel fare quei lavori che gli altri giudicano meschini e che li fa sempre volentieri sarà assolutamente libero da presunzione ed egoismo.
Non fate nessun lavoro in modo affrettato, senza cura e svogliatamente. Con questa attitudine non potete evolvervi. Un servizio svogliato non è affatto servizio. Quando servite date tutto il cuore, la mente, l’anima. Questo è molto importante nella pratica del servizio disinteressato. Certe persone hanno le mani al lavoro, la testa al mercato, l’intelletto in ufficio e l’anima dietro alla loro famiglia. Per questo motivo non fanno nessun sostanziale progresso nel percorso. Fate tutto il lavoro con efficienza e perfezione. Il motto dovrebbe essere: “Una cosa alla volta e fatta bene è un’ ottima regola”.
Studiate l’autobiografia del Mahatma Ghandi. Egli non faceva mai distinzione fra lavori umili e non.
La mente ha una disposizione tale per cui non può pensare ad un lavoro senza remunerazione o riconoscimento. Questo è dovuto all’inquietudine. La natura umana è sempre così.
L’inquietudine genera egoismo e attaccamento. Una persona egoista non ha un cuore grande. Non ha ideali. Ho una mente meschina e piena di avidità. E’ mossa dalla speranza della ricompensa. Non può immaginare la grandezza di una vita senza egoismo.
Il suo amore si estende al suo stesso corpo, a sua moglie, ai suoi figli e questo è tutto. La generosità gli è sconosciuta.
Vi aspettate forse qualcosa in cambio dal vostro bambino se vi adoperate per lui? Lavorate per gli altri allo stesso modo senza aspettarvi nulla. All’inizio può darsi che vi causi un po’ di pena se non avete mai prestato servizio disinteressato. Ma dopo aver provato la benedizione del servizio disinteressato, non potrete fame a meno. Il mondo intero è vostro.
Come seminate così raccoglierete. Le buone azioni danno la felicità. Le cattive azioni causano dolore. Siete padroni del vostro destino. Seminate un’azione e raccoglierete un’abitudine. Seminate
un’abitudine e raccoglierete un carattere. Seminate il vostro carattere e raccoglierete il vostro destino. Il destino è un vostro prodotto. Cercate di capire la legge di causa ed effetto.
La vera carità è la disposizione a pensare in favore degli altri e a far loro del bene. Siate utili agli altri senza pensiero di ricompensa o riconoscimento. Date gioiosamente, rapidamente e senza esitazione. La carità inizia a casa ma deve arrivare anche all’estero; il mondo intero è la vostra casa. Siete cittadini del mondo. La carità non è limitata al denaro. Piccoli atti di gentilezza spesso hanno ancora più valore. Date da bere a chi ha sete, date una parola di incoraggiamento a chi è in difficoltà. Portate una medicina a una persona povera e malata. Rimuovete dalla strada una spina o un pezzo di vetro. La carità deve essere spontanea e senza limitazioni. Dare deve diventare un’ abitudine.
Non potete rimuovere ogni male da questo mondo. Se il male viene sradicato in un posto, un altro male si manifesterà altrove. Non preoccupatevi troppo di riformare questo mondo corrotto. Prima riformate voi stessi. Allora il mondo intero potrà esser riformato. Come potete aiutare il mondo quando voi stessi siete deboli e ignoranti? Chi serve il mondo in realtà serve se stesso. Chi aiuta gli altri in realtà aiuta se stesso.
Il servizio disinteressato sviluppa prem, amore divino, universale. All’inizio, quando il cuore è stretto dall’ egoismo, amate solo vostro marito o vostra moglie, i vostri bambini, pochi amici e parenti. A mano a mano che vi evolvete, amate le persone della vostra regione e poi della vostra nazione. Alla fine iniziate ad amare tutti e svilupperete l’amore universale. Tutte le barriere saranno infrante. Il cuore sarà infinitamente grande.
Il seva dovrebbe essere praticato fino alla fine della vita. Il seva rende dinamici e allerta, rilassa la mente per la meditazione, ispira, porta ad un cambiamento.
Attraverso la pratica del seva potete sviluppare le qualità positive come la tolleranza, la compassione, la gentilezza, l’amore, la pazienza e l’autodisciplina.
Senza il seva queste qualità diminuiscono fino a svanire del tutto. Il seva agisce come una spazzola che mantiene lo specchio della mente sempre pulito.